lunedì 21 luglio 2008

yes we can....wear jeans

Finalmente una notizia degna d'un paese civile....
Dopo lo sgomento creato all'epoca dalla stessa Cassazione, oggi (seppure a distanza di anni) una sentenza che "annulla" la precedente...
che una vittima di stupro indossi o meno i jeans non sarà più un'informazione rilevante ai fini dello sviluppo del processo.
Era ora.

sabato 12 luglio 2008

una risata NON ci salverà....

La manifestazione di Piazza Navona è stata una fotografia dell’opposizione che la sinistra reduce sta portando avanti dalle elezioni.
Quello che doveva essere un "no" secco alla politica ad personam che Berlusconi sta praticando, è diventata una prova inconfutabile della scarsa consistenza e dell’inesistente capacità di concretizzare della sinistra di oggi. Già il gemellaggio tra Di Pietro e Beppe Grillo era una nota stonata nell’armonia dell’organizzazione.
L’impronta istituzionale (e perfettamente competente) data dal leader dell’Italia dei Valori cozzava non poco con la presenza seppur solo virtuale, dell’imbonitore più acclamato del momento. Se a ciò aggiungiamo anche la presenza di due "elementi di distrurbo" come Sabina Guzzanti e Marco Travaglio, il carnet degli specchietti per le allodole convocati per l’occasione raggiunge il top.
La sinistra di oggi è questo. Troppo debole per accaparrarsi consensi soltanto con atti concreti o almeno tentativi consistenti di opposizione seria, cerca il bagno di folla con ospiti che sistematicamente le si rivoltano contro, lasciando così il fianco scoperto a nuovi, sempre più profondi, affondi.
La causa scatenante della manifestazione è stata, a mio modestissimo avviso, più che giusta. Ottimo è stato anche che a promuoverla fosse proprio Antonio Di Pietro, un tempo personaggio di punta della giustizia italiana, quando il neologismo "furbetto" non era ancora stato coniato, ma l’idea, vecchia come il mondo, era capillarizzata in ogni settore.
Il tutto però è stato condito con gli ingredienti sbagliati.
Che la Guzzanti, figlia di uno dei voltagabbana più inqualificabili d’Italia, abbia il dente avvelenato, è risaputo ormai ad ogni latitudine. Diciamo che forse non ci si aspettava che scadesse nella volgarità, nonché nella banalità più bassa, ma si sa…l’invidia dev’essere una brutta bestia quando davanti si para un 32enne con la coscia lunga cui il caschetto sta magnificamente.
Che Travaglio sia…un travaglio per l’appunto, è ancor più risaputo. Cosa ci si poteva aspettare da uno che è riuscito a far navigare in cattive acque persino il buon samaritano della tv nazionale Fabio Fazio?
Il collegamento telefonico con il "messia" subito ripudiato Grillo poi, è stato la goccia finale in un vaso gia stracolmo e rattoppato.
Suvvia Antonio, parliamoci chiaro, il terrore di ritrovarsi 4 gatti in quella piazza immensa era forte, e la tentazione di scaldare un po’ gli animi con della satira di (una volta)ottima qualità è stata troppo forte per resistervi…
Che il boomerang fosse sulla via del ritorno non era poi così imprevedibile.
E così, via con "io mi dissocio" che è la cosa peggiore che possa capitare in una evento di questo genere. i panni sporchi si lavano in casa. Quando la sinistra lo imparerà sarà sempre, ahimè, troppo tardi.
E quando capirà che non è più tempo per la satira, e che certi moti di piazza è meglio siano meno affollati ma densi di coerenza e convinzione che stracolmi di gente accorsa solo per farsi quattro risate o vedere un po’ che succede, pure.

 
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