martedì 10 giugno 2008

Violenza violenza violenza

Spesso quando è la semplicità a dirigere le discussioni sulla politica si sentono parole come "fascista". Queste dietrologie hanno sempre avuto il demerito di abbassare il livello di quasiasi discussione politica. Tuttavia ultimamente il mio vigore nel criticare questi termini sta scemando. Perchè? Cosa sta accadendo in Italia? Negli ultimi tempi abbiamo assistito a molti episodi, a dir poco, preoccuopanti. Quello che ha fatto maggior clamore è stato l'aggressione dei militanti di Forza Nuova a degli studenti che affigevano manifesti. Oltre a ricordare in modo molto inquietante l'episodio di Paolo di Nella, ucciso nel 1983 mentre affigeva manifesti, questo episodio ha dato la possibilità ai giornali e alle TV di fare del loro peggio. L'episodio è accaduto nei pressi dell'università La Sapienza. Una macchina si è avvicinata ai ragazzi che affigevano manifesti, ne sono scesi 4 persone armate di spranghe e mazze ferrate. Al grido di «Brutte Zecche, Avanti Camerati» (secondo Il Corriere della Sera) hanno aggredito gli studenti che affigevano manifesti coprendo quelli della conferenza sulle Foibe annullata il giorno prima. Il Convegno negazionista sulle Foibe era stato dapprima accolto dal preside di lettere e poi respinto dal rettore. Il Preside Pescosolido ha motivato il suo assenso col fatto che giorni prima si sarebbe svolto un convegno negazionista. Una lettera, pubblicata nella posta del Corriere della Sera, scritta dai professori intervenuti nel convegno, ripudia la definizione "negazionista" e sostanzialmente smentisce la motivazione.
La vicenda è finita con tre arresti domiciliari, 2 per i militanti di FN e 1 per i Collettivi. Il Giudice ha così voluto punire chi aveva già precedenti. Il giudice ha motivato la sentenza scrivendo che lo scontro è stato «inficiato da motivi di odio politico, costituente come tale il movente di ultetriori scontri». I Telegiornali hanno parlato di "Rissa alla Sapienza" ammorbidendo moltissimo il movente politco. Hanno posto sullo stesso piano aggrediti e aggressori. Dello stesso tenore sono stati i commenti politici. Quando finirà questo buonismo? Quando cominceremo ad indignarci davvero per questi episodi? Dove porterà questa clemenza?
Nel frattempo sono aumentati vertiginosamente gli episodi di violenza di stampo razzista. Due giorni prima delgli scontri della Sapienza, alcuni cittadini bengalesi si sono visti distruggere il negozio da un commando di 10 0 15 persone. Due giorni dopo invece, il ballerino di «Amici» Kledi è stato aggredito di fronte la sua scuola di ballo, «Albanese di Merda ti rimando in Albania» gli è stato gridato da un cittadino italiano poi fugito insieme a due connazionali. Il 24 maggio è stato aggredito a Roma un conduttore di DeeGay una radio che si occupa di tematiche omosessuali. Ieri 9 giugno un cittadino Romeno è stato imbottito di farmaci narcotici e chiuso nella sua automobile poi incendiata per incassare un premio assicurativo di un milione di euro. Oggi Il tg3 manda in onda un servizio che parla di una donna tunisina residente in Italia da 25 anni aggredita verbalmente.
Forse è il momento di fermarsi a rilettere, nessuno si indigna per ciò che sta succedendo e questo potrebbe essere un arma vincente per la violenza qualsiasi sia la sua matrice.
Dovremmo imparare dal passato, abbiamo subito il Fascismo, abbiamo subito gli Anni di Piombo eppure siamo ancora buonisti e benpensanti quando qualcuno picchia.

 
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